6 agosto 1945 – Hiroshima
Sadako Sasaki era una bambina quando scoppiò la bomba. all’età di 11 anni le fu riscontrata la leucemia a seguito delle radiazioni.
Suo fratello, preoccupato per lei, le parlò di un’antica leggenda secondo la quale chi fosse riuscito a creare mille orizuru (origami a forma di gru) avrebbe potuto esprimere un desiderio. Chizuko stesso realizzò per lei la prima, Sadako continuò nella speranza di poter tornare presto a gareggiare. Comunque, il suo desiderio non era limitato a questo; Sadako stava dedicando al suo lavoro il massimo impegno, poiché credeva che così avrebbe posto fine a tutte le sofferenze, avrebbe curato tutte le vittime del mondo e avrebbe portato loro la pace.
Poco dopo aver intrapreso il suo progetto, Sadako conobbe un bambino nelle sue stesse condizioni, a cui era rimasto poco da vivere. Ella cercò di convincerlo a fare la stessa cosa, ma la sua risposta fu: so che morirò stanotte. Durante i quattordici mesi trascorsi in ospedale, Sadako realizzò gru con qualsiasi carta a sua disposizione, comprese le confezioni dei suoi farmaci e la carta da imballaggio dei regali degli altri pazienti. Morì la mattina del 25 ottobre 1955. Le ultime parole della ragazzina che conosciamo sono “è buono” riferito al piatto di riso che le avevano fatto mangiare. Una versione della sua storia, vuole che Sadako fosse riuscita a completare 1000 gru, prima di morire. Secondo un’altra, riferitaci da Eleanor Coerr nel suo romanzo Sadako and the Thousand Paper Cranes, Sadako sarebbe riuscita a completarne solo 644, mentre le restanti 356 sarebbero state aggiunte dai suoi amici. Infine, tutte le gru sarebbero state sepolte con lei.
Dopo la sua morte, i suoi amici e compagni di scuola pubblicarono una raccolta di lettere al fine di raccogliere fondi per costruire il Monumento alla pace dei bambini in memoria sua e degli altri bambini morti in seguito alla bomba atomica di Hiroshima.
Questo è il mio monumento a Sadako.